mercoledì 15 febbraio 2017

Figli di Scozia. Figli del Dalmata!

Seconda vittoria: 61-46 contro gli Aviatori, e ultimo posto abbandonato definitivamente!
Partita intensa, partita fisica, partita maschia: siamo stati bravi a non cadere nelle provocazioni e a mantenere la giusta intensità per tutti i 40’! Nel primo tempo facciamo un monumento a Ionuttop scorer con 16 punti – che ci tiene a galla nei momenti più difficili. Nel secondo tempo tutta la squadra partecipa a costruire il vantaggio grazie alla solita 3-2 aggressiva e intelligente e alle buone giocate offensive! Premiamo con il titolo di mvp un sorprendente Sic, instancabile corridore, concreto difensore e ritrovato attaccante (14 punti per lui, dalmata career high)!


Più che una partita è stata una battaglia senza esclusione di colpi! Falli tecnici, simulazioni imbarazzanti, ammonimenti, risse sfiorate, insulti e urla, colpi bassi, sangue a fiotti.. Per il pagellone quindi ci ispiriamo al Braveheart di Mel Gibson del 1995, l’ultimo “colossal” girato senza effetti speciali, e in particolare alle scene truculenti dell’epica battaglia di Stirling!!!

..perchè ricordate,
tutti perdono, ma non tutti giocano veramente
(cit. liberamente modificata)

Le cornamuse suonano e la voce corre veloce di bocca in bocca nelle nebbiose lande patavine. Figli del Dalmata, è finalmente giunto il momento di unirsi per liberarci dall’oppressione, per tornare a vincere e uscire da questo pesante ultimo posto che ci confina in una regione remota del mondo della pallacanestro.
Mentre i compagni d’armi (tavolo – voto 7, impeccabili e organizzati come sempre) preparano l’accampamento, William Wallace (Ugo – voto 9, fine stratega e intelligente motivatore) guarda i compagni di una vita. Dopo l’entusiasmo della prima vittoria, è necessario pensare a un seguito, e tutti lo guardano con speranza pendendo dalle sue labbra. L’imponente amico Hamish (Ionut – voto 9, gioco fisico e preciso, provocatore e risolutore) esprime preoccupazione per la cavalleria nemica, e il vecchio padre Campbell (Nico – voto 7.5, rabbioso e concreto) suggerisce di continuare con la classica guerriglia “colpisci e fuggi”. Ma William, ispirato dalla voce sussurrata del fantasma della moglie Murron (Ricky – voto 7, ombra di Ugo, lo tempesta di rassicuranti e al contempo fastidiosi bisbigli), che gli fa visita nei suoi sogni tormentati, disegna sulla lavagnetta la strategia perfetta per affrontare in campo aperto l’armata degli inglesi. “Costruiremo lance di 3 metri”. Tutti lo guardano perplessi, ma si fidano..
L’esercito improvvisato diventa sempre più numeroso (Filippo – voto 7, tira fuori risorse inimmaginabili), e persino da oltre mare si uniscono rinforzi irlandesi, personificati da Steven (Pava – voto 7, giunto direttamente da una rischiosa missione in Thailandia). Ma il giorno della battaglia arriva, e con esso l’esercito inglese. Motivati e supponenti, arrivano sul campo di battaglia superiori in numero e ben organizzati. La tensione è palpabile, e alcuni combattenti iniziano già ad abbandonare il campo (tifo – voto 6, poco partecipi), fra polemiche e scetticismo “non combatteremo per loro”… Ma il discorso di Wallace a inizio partita è di quelli che rimarranno nella storia:
Siete venuti a giocare da uomini liberi, e uomini liberi siete: senza libertà cosa farete? Combatterete? Certo, chi gioca può perdere, chi fugge resta vivo, almeno per un po'... Agonizzanti in un letto fra molti anni da adesso, siate sicuri che sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi, per avere l'occasione, solo un'altra occasione di tornare qui sul campo ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vittoria, ma non ci toglieranno mai la libertà!
Gli animi si surriscaldano, e la motivazione è altissima! I nobili Locland and Craig (Gian – voto 7, studia gli avversari e reagisce seguendo le indicazioni del coach) vanno a patteggiare con il messo inglese (arbitro – voto 4.5, ci prova, ma i suo fischi sono troppo avari e perde subito il controllo della gara), ma le sue condizioni di “pace” non sono adeguate, e Wallace lo provoca. Ha inizio la battaglia!
Gli aviatori inglesi partono aggressivi con gli arcieri, e il cielo si oscura di frecce. Ma gli scozzesi resistono, e sprezzanti mostrano i genitali agli avversari (Papo – voto 7, spavaldo e onnipresente come sempre)! Gli inglesi cambiano tattica: vogliono prendere il largo prima della fine del tempo e lanciano la cavalleria! La musica si fa più intensa. Gli zoccoli fanno tremare il terreno, e la paura mette a dura prova i nervi dei più timorosi. I cavalli si avvicinano sempre più, spronati da cavalieri rabbiosi e superbi. Ma non è ancora il momento. Fermi. Immobili. Pronti per l’impatto. I muscoli sono tesi, si aspetta solo il segnale. Segnale che arriva all’ultimo, quando il crollo sembrava inevitabile. “Ora!”. E centinaia di lance si alzano all’ultimo istante a formare una muraglia difensiva micidiale!! L’attacco selvaggio avversario s’infrange sulla nostra compatta difesa a zona (Pippo – voto 7, leader difensivo), sulle alte lance appuntite (Dave – voto 8, scattante e pungente), e sui muscoli ben piantati che le sorreggono (Stefano – voto 7, aggredisce e ruba palloni)! E’ una carneficina: il risultato è salvo e la superiorità numerica annullata.
Secondo tempo. Il nostro tempo. Il tempo del massacro.
All’urlo di Wallace gli scozzesi superstiti (Giorgio – voto 7.5, calmo e sicuro nei momenti critici) si lanciano sulla fanteria avversaria rimasta fino a quel momento a riposo. Ma non sono gli unici ad essere riposati: da dietro la collina arriva la cavalleria scozzese che con uno stratagemma era stata fatta allontanare per illudere gli avversari. I cavalieri scozzesi (Sic – voto 9, al cui cospetto s’inchinano i maestri d’armi) entrano come burro fra le corazze inglesi, e aprono una ferita incolmabile: la furia maculata è al suo apice, e i pochi soldati inglesi superstiti simulano malori e scappano dal campo di battaglia (avversari – voto 3, i "re" british della simulazione)!
Ed è festa. Si alzano le spade all’urlo “furore” e si aprono i barili di birra!! Onore ai vincitori, medaglie ai capitani, ma la guerra non è finita: per risalire la classifica a avvicinarsi alla capitale inglese ora serve un’altra vittoria, e poi un’altra ancora e ancora…
La testa è già a Viltosa, la nostra York da espugnare!
Forza Dalmata.
Forza figli di Scozia.