Seconda
vittoria: 61-46 contro gli Aviatori, e ultimo posto
abbandonato definitivamente!
Partita
intensa, partita fisica, partita maschia: siamo stati bravi a non cadere nelle
provocazioni e a mantenere la giusta intensità per tutti i 40’! Nel primo tempo
facciamo un monumento a Ionut – top scorer con 16 punti – che ci tiene a galla nei momenti più
difficili. Nel secondo tempo tutta la squadra partecipa a costruire il
vantaggio grazie alla solita 3-2 aggressiva e intelligente e alle buone giocate
offensive! Premiamo con il titolo di mvp un sorprendente Sic, instancabile corridore, concreto difensore e
ritrovato attaccante (14 punti per lui, dalmata career high)!
Più
che una partita è stata una battaglia senza esclusione di colpi! Falli tecnici,
simulazioni imbarazzanti, ammonimenti, risse sfiorate, insulti e urla, colpi
bassi, sangue a fiotti.. Per il pagellone quindi ci ispiriamo al Braveheart di Mel Gibson del 1995, l’ultimo
“colossal” girato senza effetti speciali, e in particolare alle scene
truculenti dell’epica battaglia di Stirling!!!
..perchè ricordate,
“tutti perdono,
ma non tutti giocano veramente”
(cit. liberamente modificata)
Le
cornamuse suonano e la voce corre veloce di bocca in bocca nelle nebbiose lande
patavine. Figli del Dalmata, è finalmente giunto il momento di unirsi per
liberarci dall’oppressione, per tornare a vincere e uscire da questo pesante
ultimo posto che ci confina in una regione remota del mondo della
pallacanestro.
Mentre
i compagni d’armi (tavolo – voto 7,
impeccabili e organizzati come sempre) preparano l’accampamento, William
Wallace (Ugo – voto 9, fine stratega
e intelligente motivatore) guarda i compagni di una vita. Dopo l’entusiasmo
della prima vittoria, è necessario pensare a un seguito, e tutti lo guardano
con speranza pendendo dalle sue labbra. L’imponente amico Hamish (Ionut – voto 9, gioco fisico e preciso,
provocatore e risolutore) esprime preoccupazione per la cavalleria nemica, e il
vecchio padre Campbell (Nico – voto 7.5,
rabbioso e concreto) suggerisce di continuare con la classica guerriglia
“colpisci e fuggi”. Ma William, ispirato dalla voce sussurrata del fantasma
della moglie Murron (Ricky – voto 7,
ombra di Ugo, lo tempesta di rassicuranti e al contempo fastidiosi bisbigli),
che gli fa visita nei suoi sogni tormentati, disegna sulla lavagnetta la
strategia perfetta per affrontare in campo aperto l’armata degli inglesi. “Costruiremo lance di 3 metri”. Tutti lo
guardano perplessi, ma si fidano..
L’esercito
improvvisato diventa sempre più numeroso (Filippo
– voto 7, tira fuori risorse inimmaginabili), e persino da oltre mare
si uniscono rinforzi irlandesi, personificati da Steven (Pava – voto 7, giunto direttamente da una rischiosa missione in
Thailandia). Ma il giorno della battaglia arriva, e con esso l’esercito inglese.
Motivati e supponenti, arrivano sul campo di battaglia superiori in numero e
ben organizzati. La tensione è palpabile, e alcuni combattenti iniziano già ad
abbandonare il campo (tifo – voto 6,
poco partecipi), fra polemiche e scetticismo “non combatteremo per loro”… Ma il discorso di Wallace a inizio
partita è di quelli che rimarranno nella storia:
“Siete venuti a giocare
da uomini liberi, e uomini liberi siete: senza libertà cosa farete?
Combatterete? Certo, chi gioca può perdere, chi fugge resta vivo, almeno per un
po'... Agonizzanti in un letto fra molti anni da adesso, siate sicuri che
sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi, per
avere l'occasione, solo un'altra occasione di tornare qui sul campo ad urlare
ai nostri nemici che possono toglierci la vittoria, ma non ci toglieranno mai
la libertà!“
Gli
animi si surriscaldano, e la motivazione è altissima! I nobili Locland and
Craig (Gian – voto 7, studia gli
avversari e reagisce seguendo le indicazioni del coach) vanno a patteggiare con il messo
inglese (arbitro – voto 4.5, ci
prova, ma i suo fischi sono troppo avari e perde subito il controllo della
gara), ma le sue condizioni di “pace” non sono adeguate, e Wallace lo provoca.
Ha inizio la battaglia!
Gli
aviatori inglesi partono aggressivi con gli arcieri, e il cielo si oscura di
frecce. Ma gli scozzesi resistono, e sprezzanti mostrano i genitali agli
avversari (Papo – voto 7, spavaldo e
onnipresente come sempre)! Gli inglesi cambiano tattica: vogliono prendere il
largo prima della fine del tempo e lanciano la cavalleria! La musica si fa più
intensa. Gli zoccoli fanno tremare il terreno, e
la paura mette a dura prova i nervi dei più timorosi. I cavalli si avvicinano
sempre più, spronati da cavalieri rabbiosi e superbi. Ma non è ancora il
momento. Fermi. Immobili. Pronti per l’impatto. I muscoli sono tesi, si aspetta
solo il segnale. Segnale che arriva all’ultimo, quando il crollo sembrava
inevitabile. “Ora!”. E centinaia di lance si alzano all’ultimo istante a
formare una muraglia difensiva micidiale!! L’attacco selvaggio avversario s’infrange
sulla nostra compatta difesa a zona (Pippo
– voto 7, leader difensivo), sulle alte lance appuntite (Dave – voto 8, scattante e pungente), e
sui muscoli ben piantati che le sorreggono (Stefano – voto 7, aggredisce e ruba palloni)! E’ una carneficina:
il risultato è salvo e la superiorità numerica annullata.
Secondo
tempo. Il nostro tempo. Il tempo del massacro.
All’urlo
di Wallace gli scozzesi superstiti (Giorgio
– voto 7.5, calmo e sicuro nei momenti critici) si lanciano sulla fanteria
avversaria rimasta fino a quel momento a riposo. Ma non sono gli unici ad
essere riposati: da dietro la collina arriva la cavalleria scozzese che con uno
stratagemma era stata fatta allontanare per illudere gli avversari. I cavalieri
scozzesi (Sic – voto 9, al cui
cospetto s’inchinano i maestri d’armi) entrano come burro fra le corazze
inglesi, e aprono una ferita incolmabile: la furia maculata è al suo apice, e i
pochi soldati inglesi superstiti simulano malori e scappano dal campo di
battaglia (avversari – voto 3, i "re" british della simulazione)!
Ed
è festa. Si alzano le spade all’urlo “furore” e si aprono i barili di birra!!
Onore ai vincitori, medaglie ai capitani, ma la guerra non è finita: per
risalire la classifica a avvicinarsi alla capitale inglese ora serve un’altra
vittoria, e poi un’altra ancora e ancora…
La
testa è già a Viltosa, la nostra York da espugnare!
Forza
Dalmata.
Forza figli di Scozia.
Forza figli di Scozia.